Al pecorino, lievitata o bassa: e tu, quale preferisci per Pasqua?

L’articolo Al pecorino, lievitata o bassa: e tu, quale preferisci per Pasqua? proviene da Ricette della Nonna.

Pasqua è la festa dei grandi lievitati dolci e salati, abbiamo moltissime preparazioni per tutti i gusti: con il termine Pizza di Pasqua intendiamo una ricetta che può essere realizzata in diversi modi! Scopriamoli insieme. 
La tradizione del centro Italia, tra Marche e Umbria, propone una preparazione che ricorda un panettone, un pan brioche molto morbido, infatti si utilizza lo stesso tipo di stampo: gli ingredienti prevedono la farina, le uova e il formaggio, di solito pecorino, ma se non si amano i sapori troppo forti si può fare un mix tra parmigiano e pecorino. Questa è la classica pizza al formaggio morbida e molto profumata, particolarmente saporita: viene mangiata in abbinamento ai salumi, in particolare con il ciauscolo! Questo insaccato è tipico marchigiano, nato nella provincia di Macerata e diffuso nella zona sud della regione: la sua morbidezza lo rende quasi spalmabile, perfetto per la morbidezza della pizza; la combinazione dei due sapori è una vera e propria esplosione di gusto. Questa pizza è anche chiamata crescia di Pasqua, è utilizzata durante tutto il periodo delle feste per accompagnare sia i pasti che gli aperitivi, ma da tradizione viene impiegata per la colazione del giorno di Pasqua e per la Pasquetta, in abbinamento ai salumi e alle uova sode. La storia racconta che le sue origini sono legate al medioevo, grazie al lavoro delle monache nel monastero anconetano di Santa Maria Maddalena. Il termine crescia deriva dal fatto che la lievitazione si sviluppa una volta che l’impasto è stato posizionato nell’apposito stampo, ricordando la forma del panettone.

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