Architetti & Designer: Giulio Iacchetti

È industrial designer, direttore artistico di importanti aziende, ‘fondatore’ di brand. Qui ci racconta da dove nasce la sua vena creativa.

Classe 1966, Giulio Iacchetti in oltre 25 anni di carriera ha progettato oggetti che sanno distinguersi per quel ‘guizzo’ in più. La sua arma segreta? Lo sguardo ironico sul mondo.

Parliamo di collaborazioni. Con Matteo Ragni avete vinto due Compassi d’Oro*, ci sono vantaggi nel lavoro a 4 mani?

Quello di designer è un lavoro solitario, l’incontro con Matteo è un’eccezione. Ancora oggi noi collaboriamo per Abet Laminati (di cui siamo entrambi designer curator) e nel progettare mostre ed esposizioni. Ci completiamo, ma resta distinto il modo che ciascuno ha di ‘fare’ progetto.

In molti dei suoi progetti c’è un aspetto ludico. Quanto è importante divertirsi creando?

Se si strappa un sorriso con un progetto, è già un buon risultato. Sorridere di una cosa significa averla intesa bene, aver capito che puoi esercitare una funzione concedendoti un momento di ilarità: penso al mio spremiagrumi St. Peter Squeezer, la cui forma ogivale scanalata su cui spremere il mezzo limone ricorda la cupola di San Pietro e la vaschetta di raccolta del succo la piazza del Bernini. Ho giocato con il doppio senso della ‘spremitura’ dell’8×1000. Quando lo racconto nelle scuole, scatta l’applauso stile Zelig!

Come Achille Castiglioni, lei colleziona ‘design anonimo’. Quali sfide progettuali offre un oggetto ‘semplice’?

Lo scrittore ha una biblioteca a cui attingere, per ispirarsi. La mia è fatta di questi oggetti: mi parlano, mi raccontano la bontà di una soluzione, l’uso sapiente di un materiale. Progettare oggetti d’uso comune ti porge una sfida severa: chiunque sa giudicare la validità di un cucchiaio, di una molletta per il bucato, di un calzascarpe…

1998 – padella Spazio System con manico collassabile [Bialetti]
2007 – spremiagrumi St. Peter Squeezer [Pandora Design, dal 2018 Il Coccio Design]
2008 – soffione Drop [IB Rubinetterie]
2011 – lampada Magneto [Foscarini]
2012 – sgabello Affi [Internoitaliano]
2013 – libreria Eur [Magis]
2014 – tappeto Paesemio [Nodus]
2016 – armadio Cartalegno [Alf Dafrè]
2019 – sedia Norma [Molteni & C]
2022 – posata Moscardino [Alessi]
2022 – tavolo Spike [Midj]

E per il 2023?

In vista del Salone del Mobile di aprile, ho lavorato a nuovi progetti con Alessi, Abet Laminati, Midj… Ma anche a qualcosa per il mondo dell’illuminazione e per realtà meno vicine al Salone…

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