Giulia e Alessandro si conoscono proprio qui, a Tarquinia Lido e una volta sposati decidono di comprare qui la loro casa di vacanza. L’occasione è una villetta vista mare molto malandata, pane per i denti di lui che è architetto. «L’idea era quella di far rivivere gli Anni ’60 in cui è stata costruita in tutto il loro splendore, riproponendo colori e texture dei bagni del litorale laziale dell’epoca e strizzando l’occhio alle architetture di quel periodo di Gio Ponti che amo» racconta.
Le scelte fatte
Mentre al primo piano le tre camere e il bagno sono stati ristrutturati senza modificarne le misure, al pianterreno la cucina, che ha inglobato il vecchio studio, è stata aperta sul soggiorno eliminando un tramezzo e creando un passavivande. Ridistribuiti gli spazi, grande attenzione è stata dedicata a rivestimenti e colori, che qui giocano un ruolo importantissimo. «Le ceramiche a terra disegnano tappeti e individuano le diverse zone di casa» dice Alessandro «Onde nella zona soggiorno, un tappeto blu all’ingresso, bianco nella zona servizi e infine cerchi nell’angolo pranzo». A contrasto il blocco centrale è rivestito con mattonelle rosse e bianche posate a strisce come le vecchie cabine balneari. La vera chicca è la cucina ricavata all’aperto, completa di una zona pranzo protetta da una pergola.
Il tocco di stile
Per completare la palette ci sono arredi in betulla e vimini, più wallpaper in raffia. E Cristina Gigli ha portato il suo tocco speciale con complementi, accessori e tessili in perfetta sintonia.
Prima & Dopo: relooking per la casa al mare in stile balneare
CasaFacile
25 Agosto 2024
Giulia e Alessandro si conoscono proprio qui, a Tarquinia Lido e una volta sposati decidono di comprare qui la loro casa di vacanza. L’occasione è una villetta vista mare molto malandata, pane per i denti di lui che è architetto. «L’idea era quella di far rivivere gli Anni ’60 in cui è stata costruita in tutto il loro splendore, riproponendo colori e texture dei bagni del litorale laziale dell’epoca e strizzando l’occhio alle architetture di quel periodo di Gio Ponti che amo» racconta.
Le scelte fatte
Mentre al primo piano le tre camere e il bagno sono stati ristrutturati senza modificarne le misure, al pianterreno la cucina, che ha inglobato il vecchio studio, è stata aperta sul soggiorno eliminando un tramezzo e creando un passavivande. Ridistribuiti gli spazi, grande attenzione è stata dedicata a rivestimenti e colori, che qui giocano un ruolo importantissimo. «Le ceramiche a terra disegnano tappeti e individuano le diverse zone di casa» dice Alessandro «Onde nella zona soggiorno, un tappeto blu all’ingresso, bianco nella zona servizi e infine cerchi nell’angolo pranzo». A contrasto il blocco centrale è rivestito con mattonelle rosse e bianche posate a strisce come le vecchie cabine balneari. La vera chicca è la cucina ricavata all’aperto, completa di una zona pranzo protetta da una pergola.
Il tocco di stile
Per completare la palette ci sono arredi in betulla e vimini, più wallpaper in raffia. E Cristina Gigli ha portato il suo tocco speciale con complementi, accessori e tessili in perfetta sintonia.
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